La vita potrebbe sembrar così sfuggente in mano al tempo… ma
cos'è il tempo… e siamo sicuri che sia così assoluto ed incontrollabile? O
relativo alla velocità delle nostre avventure e alla gravità delle nostre
sensazioni?
Non possiamo di certo coalizzarci in coagulazioni riflessive
attendendo una catarsi mistica riflessiva sui flessibili istanti che ci vengono
strappati dalle mani assieme alla nostra età che forse non appartiene solo a
noi stessi ma al tempo stesso che anch'esso ci appartiene sì… ma in modo
relativo e quantistico.
Il tempo lo si può odiare come se non ci appartenesse… lo si
può dannare… ma così facendo si crea solo un autolesionismo perpetuo che
finisce per logorarci dentro e fuori…
Il tempo lo si può amare... vivendolo con le giuste
preoccupazioni tra le intenzioni e fallimenti tra i denti e i venti e poi ti
penti se menti… con l’autoconsapevolezza della purezza della libertà che si
svezza dalle catene della foschia protettrice…
Ci sono anche i fazzoletti tempo sì… e il tempo delle mele…
delle arance… delle susine… delle cavallette…
Il tempo lo si può anche non considerare… l’indifferenza del
tempo non è assolutamente da sottovalutare… probabilmente nessuno osa affermare
che il tempo non esiste ma di sicuro nella praticità dell’affrontare il
divenire è possibile mostrare e dimostrare l’indifferenza al tempo finché non
giunge l’evidenza e a quel punto l’indifferenza si tramuta in odio se non è
sodio o tintura di iodio sul podio…
Tergiversando sui tergicristalli dell’esistenzialismo che ci
sovrasta in una nube tossica tra vortici e mareggiate… si può sempre rammentare
che non esiste una filosofia giusta se non la propria se si è fervidi e
brulicanti di scopi per cui ci si lotta pacificamente per una felicità che
dovrà essere sempre riconquistata nel gioco della vita…
Il surreale che tenta di divenire reale ed il reale regale
della veemente danza dei sensi che percependo esultano e urlano attraverso le
fauci dell’istinto indomabile ricomposto dall'etica della ragione non sempre
così morale masticabile dal molare sinistro opportuno ad apportare l’apporto al
porto dei sogni e delle incertezze che nel dubbio creano timori che svaniscono
nell'azione delle avventure pure e non quelle surrogate o camuffate regolate
dalla pecunia che non può commerciare gli anni in modo diretto… come anche la
saggezza che pare accresce con gli anni. Quindi se son 25 o 28 o 37 o 83 che
importa se porta la porta d’importazione con torta sorta e risorta ma mai morta?