Salve!
Sono qui nelle vesti
di un paroliere bandito-bendato perché sento il dovere civico di mandare un
messaggio psicosomatico attivo sui passivi pensieri oscuri che si celano nelle
nostre deboli menti di cartapesta modellata come una necropoli surreale
dell'illusa civiltà in cui uriniamo.
Ebbene! Ciò che mi
duole a questo mondo in questo modo così mal-modellato attorniato in così
effimere realtà osmotiche e succhia-sangue nella latente alterazione dei sensi
sensati sensibilmente tra un vaffanculo armonizzato timidamente e un sorriso
stretto col dolore provocato dalle ferite inflitte dall'angosciosa negligenza
che ci attanaglia indifferentemente tra le strade che s'inerpicano intrecciando
la montagna campagna dei nostri sogni seminati e poi raffinati assieme alle
droghe esistenziali che...
Questo è il
discorso apparentemente surreale che feci giorni fa su YouTube nel video
intitolato “droghe esistenziali che...” che potete vedere al link: Droghe esistenziali che...
All'inizio possono sembrare solo un’accozzaglia di parole gettate senza punteggiatura con
l’unico scopo di far confondere o annoiare il lettore/ascoltatore del discorso
ma! È una vera rottura spiegare le
proprie opere credetemi! Ma con una più attenta analisi del testo potete
intuire che l’artefice del discorso (Sì: io) nutre un certo livore che si intuisce per l’uso di alcune similitudine
dispregiative quali “nostre deboli menti di cartapesta… necropoli surreale…
uriniamo…” Ma con chi è innervosito l’autore di questo discorso? (Sì lo so… fa uno strano senso parlare di se
in terza persona) Con le nostri deboli menti? Non propriamente.
Continuando
a leggere l’autore sembra rivelare fin dall'inizio cosa gli duole ma escogita il modo per dilungarsi narrando situazioni imbarazzanti: “sensibilmente tra un vaffanculo armonizzato
timidamente e un sorriso stretto col dolore...” Ma cosa c’entrano?
Continuando a leggere si coglie che viene omesso ciò che duole o meglio: viene
scritto tramite altre similitudini apparentemente confuse! Finché non si giunge
a: “campagna dei nostri sogni seminati e
poi raffinati” Cos'è questa campagna in cui si seminano i sogni e poi si
raffinano anche? Ma se sono seminati non dovrebbero poi crescere? No! E il
motivo sta nella frase: “assieme alle
droghe esistenziali che...” Ma allora i sogni sono come una droga: si
raffinano! Si purificano! Aumenta la loro concentrazione col crescere del
desiderio! Quindi l’autore non sta parlando dei sogni ad occhi chiusi! Quindi
ciò che duole è il sogno? Certo che no! Ognuno è libero di sognare ad occhi
spalancati e strafatti!
Bisogna che capiate cosa s’intende per “droghe esistenziali”. Le droghe
uccidono mentre l’aggettivo esistenziale fa riflettere invece sull'esistenza.
Sembrerebbe un ossimoro! Ma l’attaccamento invece alla propria esistenza non è
forse una droga? Attenzione a non confondere “esistenza” con “vita”! Si può
creare la propria esistenza non vivendo ma sopravvivendo!
Ma non
dimenticatevi la parola “assieme…” Cos'è che sta quindi assieme alle droghe esistenziali? O meglio: cosa sta assieme all'attaccamento alla propria esistenza? (Non rileggete il discorso ma riflettete sui miei
ragionamenti per giungere alla soluzione)
Avete
capito?
Spark Rocca
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